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Spotify Greenroom vs Clubhouse: si tratta davvero di una sfida?

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Dopo il grande successo di Clubhouse, piattaforma che ormai sembra essere in declino, in molti hanno lanciato la loro chat audio con lo stesso funzionamento che sembra essere ormai entrato nella quotidianità per gli utenti. Qualche settimana fa è arrivata anche la app stand-alone di Spotify: Greenroom!

Come funziona Spotify Greenroom

A marzo, Spotify ha dichiarato l’acquisizione degli sviluppatori di Locker Room, una piattaforma per chat audio dedicata allo sport.
Greenroom è il rilancio di questo progetto originale, spostando il focus sulla muscia ed è una app a se stante che non richiede un abbonamento premium ne l’iscrizione a Spotify, quindi è aperta a tutti, utenti iOS e Android.
Come su Clubhouse, dopo l’iscrizione vengono richieste le preferenze di genere e sono proposte delle Live Room dove i creator e gli speaker risiedono nella parte alta della schermata, mentre gli ascoltatori sono nella parte bassa e devono richiedere di poter parlare ai mediatori della chat.

Una volta espresse le proprie preferenze su macro-categorie indicate, Greenroom seleziona le stanze più interessanti per gli utenti sulla base delle passioni e dei profili seguiti, creando anche un calendario con le Live Room future che potrebbero interessare.
Gli elementi distintivi?

  • Durante le Live Room, gli ascoltatori possono comunicare tramite una chat dove scrivere commenti relativi alla room in corso e comunicare tra di loro senza interrompere lo stream;
  • Ogni creator riceve delle gemme da parte degli ascoltatori a cui piace il contenuto e questo è visibile pubblicamente dal profilo utente;
  • Ad ogni Room possono partecipare un massimo di 1000 persone.

Come su Clubhouse, esiste un sistema per remunerare i creator, il Creator Fund, che si basa sul numero di ascoltatori e sulla fanbase.

Perché è nato Greenroom?

Questa app non è nata per spodestare Clubhouse, come in molti hanno sostenuto inizialmente, ma per seguire l’onda di un trend ormai affermato, quello delle chat audio, e plasmarlo sul progetto Spotify incentrato sulla musica.
Lo scopo è mettere in contatto i creator di audio, musica e podcast con il pubblico, in maniera quanto più diretta possibile.

Attualmente l’app è disponibile in 135 paesi ma solamente in inglese. Tu l’hai già scaricata?

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