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Storie in movimento: Lo Scrollytelling

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La parola d’ordine di questo nuovo approccio è empatia, perché lo scrollytelling punta al coinvolgimento dell’utente, accompagnandolo nel percorso di lettura dall’inizio alla fine della pagina.
Questa strategia fa risaltare la narrazione e offre la giusta armonia nella fruizione dei contenuti. È utile a mantenere alta la soglia dell’attenzione e, grazie alla dinamicità di testi, video e immagini, a far sì che l’utente prenda confidenza con il messaggio che si vuole comunicare.
Ti abbiamo incuriosito? Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Operazione Scrollytelling

Il termine “scrollytelling” deriva dall’unione delle parole inglesi to scroll, che significa scorrere, e telling, ovvero raccontare e si riferisce alla narrazione attraverso lo scroll della pagina web.
Questa forma di racconto digitale si fonda su un semplice meccanismo: è lo scroll che “muove” la storia e nel frattempo fa sentire anche l’utente parte della narrazione. Il lettore, perciò, ha il pieno controllo della storia, può prendersi i suoi tempi per leggere, soffermarsi e decidere quando andare avanti, questo procedimento rende la narrazione energica e, soprattutto, avvincente.

L’aiutante perfetto, in caso di una storia lunga da raccontare, diventa, appunto, lo scrollytelling, perché, diversamente da ciò che si può pensare, sono proprio le long-form a creare maggiore engagement perché esortano il lettore a “scrollare” interamente la pagina o a cliccare pulsanti che lo portano alle pagine successive.
Questa opzione è l’ideale anche quando si vuole arricchire la narrazione di elementi multimediali come video, audio e infografiche, per di più è ottima se si devono spiegare vicende complesse.
Come?
I contenuti sono strutturati a imbuto, dando priorità alle informazioni più generiche e, progressivamente, a quelle più dettagliate e tecniche, fornendo la possibilità di scegliere cosa e quanto leggere.
In un periodo storico dove l’attenzione degli utenti ed il coinvolgimento sono sempre più difficili da guadagnare, raccontare una semplice storia attraverso un testo alternato da alcune immagini non basta più: i contenuti, ora, devono essere presentati in modo innovativo, mettendo in evidenza con foto e video le parti salienti del racconto e, man mano che l’utente acquisisce interesse e scorre per continuare la lettura, far comparire i relativi approfondimenti.

Internet è saturo di informazioni ed il tasso di attenzione è tra i più bassi storici, per questo diventa un modo per adattare i contenuti long-form alle nuove esigenze degli utenti, rendendo le aziende e i professionisti in grado di raccontare in maniera dinamica contenuti che altrimenti sarebbero troppo estesi per essere adatti al pubblico in rete. I lettori, infatti, preferiscono essere guidati nella lettura attraverso i contenuti, specialmente se si tratta di dati, che non fruirne in modo libero e trovarli elencati in un lungo testo.

Quali sono vantaggi di questa pratica

Con l’utilizzo dello scrollytelling, lo spazio della pagina si trasforma in un elemento della narrazione stessa e, infatti, il lettore è portato a scoprirne il contenuto poco per volta e a gestirlo con i suoi ritmi. Anche il tempo delle storie è scandito dallo scorrere degli elementi sulla pagina: ogni scroll è un frammento di informazione in più.
Questa pratica è stata fin da subito molto utilizzata negli Stati Uniti, soprattutto in ambito editoriale e di content marketing, infatti, il primo esempio di scrollytelling è stato pubblicato sul New York Times nel 2012 con il titolo “Snow Fall- The Avalanche at Tunnel Creek” 
Altri vantaggi di questa strategia sono:

  •  Crea contenuti originali e accattivanti, come qui
  • Costruisce storie fatte su misura per ogni tipo di argomento, come accade qui

In poche parole, si deve rendere personalizzabile e interattiva l’esperienza di lettura così da portare il lettore dentro alla nostra storia e invogliarlo, attraverso un suo comando del mouse, ad andare avanti nella lettura o decidere di saltarne una sezione.
Noi di Comunicatori su Misura speriamo di averti dato qualche idea su come aggiungere un po’ di pepe alla tua narrazione.

Vorresti saper usare questa strategia e poterla applicare al tuo business?

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