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Reputazione su Google? Scopri come difenderla

Grande multinazionale o piccola impresa, dal momento in cui metti piede online, dovrai preoccuparti della tua reputazione sia come strategia per aumentare i ricavi che per evitarne possibili flessioni. La SEO ti viene in aiuto in questo senso per costruire o rinforzare la considerazione sul web, poiché l’utente affidandosi ai motori di ricerca per soddisfare determinati bisogni di informazioni, sarà sicuramente influenzato dai risultati della SERP.
La reputazione su Google è quindi strettamente connessa al fatturato e viene da sé quanto dovrà essere curata e prioritaria per il tuo business. La buona notizia è che creando contenuti ottimizzati e mantenendo una presenza fattiva online si può popolare la SERP e farsi trovare dai potenziali clienti fornendo risposte a quesiti e ricerche sempre più specifiche. Quella cattiva è che questo processo non è totalmente controllabile. Citando Jeff Bezos, “la reputazione è quello che la gente dice dopo che hai lasciato la stanza”.
Non puoi prevedere se le persone, possibili giornalisti o influencer, dopo che hai “lasciato la stanza”, sparleranno di te o loderanno i tuoi prodotti o servizi. In entrambi i casi, non puoi conoscere nemmeno il dove e quando. Proprio per questo motivo, diventa di fondamentale importanza un monitoraggio continuo per arginare tempestivamente situazioni negative ed esaltare invece quelle positive.

La reputazione online

La reputazione online è la percezione che le persone hanno nei confronti del nostro brand. Possiamo applicarci affinché questa sia sempre la migliore, ma è un percorso lungo e tortuoso. Anche i grandi sbagliano e finiscono nella baraonda di post e pessime recensioni. Negli ultimi anni, Facebook ha dovuto affrontare – e lo sta ancora facendo – il suo personale scandalo, Cambridge Analytica. Gli utenti, inoltre, vedono spesso le recensioni come vere a proprie armi e tendono a pubblicarle sull’onda dell’emozione, producendo così contenuti estremamente polarizzati. Ma anche la circostanza negativa, oltre che essere un possibile spunto di crescita, va gestita senza ansie.
Ricorda che la reputazione è strettamente legata alla coerenza di comportamenti (anche offline). Essere autentici significa essere responsabili e mantenere le promesse come brand. Inutile, quindi, seguire i trend del momento per migliorare la reputazione (es. la sostenibilità ambientale) per poi scoprire che l’azienda applica delle politiche incoerenti.

Monitoraggio costante

Non possiamo prevedere se, quando e dove le persone pubblicheranno un contenuto negativo, scagliandosi contro la nostra attività, ma possiamo mappare in tempo reale tutto quello che viene detto su di noi “fuori dalla stanza”, e reagire di conseguenza. Il monitoraggio è uno step fondamentale e ci aiuta a costruire la reputazione online. Tra gli strumenti più efficaci trovi Google Alert, impostato per tracciare il nome del brand, e i più sofisticati Brand 24, Talkwalker e Cision.

Checklist per rafforzare la reputazione

  1. CREA E PROMUOVI NUOVI CONTENUTI
  2. UTILIZZA SITI CHE INFLUENZANO LA SERP (ad esempio gestisci le recensioni su Google My Business)
  3. RENDI LE RECENSIONI PRIORITARIE
  4. INGAGGIA IL GIUSTO INFLUENCER
  5. APPLICA UNA STRATEGIA DI BACKLINK (ad oggi uno dei fattori più influenzanti per un buon posizionamento sulla SERP)
  6. SCEGLI LE GIUSTE KEYWORD (conosci sicuramente le parole chiave più interessanti per la tua attività)

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