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AIDA: conosci uno dei modelli di marketing più famosi?

Modello di marketing teorizzato per la prima volta da Elias Lewis nel 1989 riferito al funzionamento della pubblicità e al percorso di avvicinamento di un utente ad un brand attraverso gli adv. Parliamo del modello AIDA e vediamo in cosa consiste!

L’acronimo AIDA

AIDA è un acronimo che comprende le quattro fasi che attraversa un potenziale acquirente prima di diventare cliente.
Il customer journey di un cliente parte dall’avvicinamento ad un brand per la prima volta, la conoscenza dello stesso e della sua offerta e la decisione dell’acquisto finale o della richiesta di informazioni, a seconda di quale sia lo scopo della nostra azione di marketing.
Rispetto agli anni della sua creazione, oggi possiedi moderni strumenti di analisi che ti permettono di capire più facilmente in quale fase si trova l’utente e come interagire con esso nel modo più appropriato. Questa tecnica è stata creata per svolgere efficacemente le telefonate di vendita e oggi viene utilizzata nell’ambito del marketing e del digital marketing, come ad esempio il copywriting o addirittura la creazione di un semplice Carosello Instagram, strumento fenomenale per il coinvolgimento dell’utente se ben creato strategicamente.
Vediamo più da vicino le diverse fasi che compongono questo funnel di avvicinamento al potenziale cliente:

A

Step 1: Awareness (attenzione)
Consiste nell’attirare l’attenzione dell’utente. Dobbiamo chiederci se stiamo parlando di qualcosa che interessa al nostro target e va fatto percepire subito in prima linea, anche attraverso degli elementi grafici o visivi.

I

Step 2: Interest (interesse)
Una volta attirata l’attenzione dell’utente dobbiamo suscitare l’interesse e mantenerlo per un lungo lasso di tempo. Qui si parla in sostanza dell’offerta o del prodotto che stiamo proponendo.

D

Step 3: Desire (desiderio)
L’utente è all’apice dell’interesse ed è qui che spieghi cosa differenzia ciò che presenti rispetto all’offerta della concorrenza e quali vantaggi può ricavare chi acquista.
Devi creare una concreta intenzione di acquisto in chi sta leggendo, devi influenzare positivamente l’approccio del target verso l’azienda e il prodotto o servizio.

A

Step 4: Action (azione)
Finalmente indichi all’utente l’azione da compiere.
Se avrai svolto i 3 passaggi precedenti come si deve e senza lasciare che l’utente si distragga perdendo il crescendo di emozioni che hai creato, questa azione sarà la più naturale continuazione al processo precedente.
Per creare un ulteriore incentivo sono molto utili il principio di scarsità di tempo o di quantità. (Es. Approfittane ora, hai tempo solo fino a domani!)

Learn-feel-do e le obiezioni

Il modello di Lewis è stato anche definito learn-feel-do perché si tratta a tutti gli effetti di conoscenza di un brand, inizio di un sentimento e il compiersi di un’azione.
Questo percorso è stato diviso in 3 fasi con i seguenti appellativi:

  • Fase cognitiva, di conoscenza
  • Fase affettiva, di apprezzamento del prodotto e momento di preferenza rispetto alla concorrenza
  • Fase conativa, di azione, desiderio di acquisto che si concretizza

Devi essere consapevole che solamente una parte degli utenti con cui interagisci arriverà fino alla fine del funnel immaginario, fattore dovuto ad una miriade di fattori diversi, non sempre legati con la strategia che hai creato. È importantissimo, però, monitorare costantemente i dati per due ragioni:

  • Capire dove perdi più utenti in modo da apportare delle modifiche se sono necessarie
  • Capire quali comunicazioni funzionano meglio e personalizzarle il più possibile rispetto al mio target

Nel corso degli anni ci sono state diverse evoluzioni sul modello AIDA, una delle più rilevanti è stata teorizzata nel 1961 da Russell Colley che ha pubblicato uno studio noto come DAGMAR, acronimo del titolo del suo scritto “Defining Adertising Goals for Measured Adertisin Results”, secondo la quale la pubblicità non dev’essere solo incentrata alla vendita ma anche a svolgere compiti comunicativi.
Ecco le quattro fasi da lui teorizzate:

  1. Fase di consapevolezza, dove si entra a conoscenza di un brand
  2. Fase di comprensione, in cui si comprendono i benefici di un prodotto o servizio
  3. Fase di convinzione, attraverso la spiegazione dei vantaggi correlati all’acquisto, l’utente diventa convinto della scelta
  4. Fase di azione, in cui si compie la CTA

L’obiezione maggiore ricevuta negli anni è che il modello AIDA sia eccessivamente semplice e che una semplice pubblicità possa stimolare l’intenzione di acquisto ma non l’acquisto stesso.
Tu cosa ne pensi? Diccelo nei commenti!

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